27/10/2021 | II Conferenza Internazionale sulla Giustizia Climatica

Fare il punto. Carbon neutral o carbon zero? Verso la COP26: trasformare le politiche climatiche e le società

Qui puoi trovare e consultare i video e le presentazioni della II Conferenza Internazionale sulla Giustizia Climatica organizzata il 27 Ottobre dal Centro di Ecellenza Jean Monnet sulla Giustizia Climatica e dal gruppo internazionale di ricerca “Cambiamenti Climatici, Territori, Diversità”
La conferenza è iniziata con una panoramica, fornita da Meike Becker, sul bilancio globale del carbonio, con particolare attenzione alle emissioni attuali e ai possibili scenari futuri. Harjeet Singh ha poi presentato le campagne di mitigazione per la transizione sociale ed energetica, in particolare la campagna internazionale per l’adozione del Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili e Luca Saltalamacchia, ha invece presentato la campagna legale nazionale italiana “Giudizio Universale”. Chase Iron-Eyes ha raccontato la battaglia degli indigeni Lakota, il cui territorio è fortemente minacciato dall’industria del fossile. Poi, Francesco Facchinelli ha raccontato le interazioni tra ricerca e le lotte ambientali con la campagna che ha portato alla messa al bando delle attività di gas flaring in Ecuador. Per concludere, Daniele Codato del Centro di Eccellenza Jean Monnet sulla Giustizia Climatica ha presentato il progetto in corso relativo alla mappatura e alla raccolta delle buona pratiche nell’ambito della giustizia climatica

Relatori

Lo sviluppo petrolifero nei territori indigeni: resistenza ed alternative dai Lakota

Chase Iron Eyes

L’illustre carriera di Chase nella lotta per i diritti civili dei nativi americani comprende il servizio come consulente locale principale in Dakota per il Lakota People’s Law Project, la co-fondazione del sito web di notizie sui nativi LastRealIndians.com e il lavoro nel movimento Native Lives Matter. Nel 2016, è stato il candidato democratico per il Congresso nel Nord Dakota. Fin dall’inizio del movimento, Chase è stato coinvolto in prima linea nella lotta contro l’oleodotto Dakota Access, ospitando la leadership indigena, fornendo servizi legali e unendosi ai manifestanti nella loro protesta pacifica e di preghiera, per la protezione dell’acqua.

Il cambiamento climatico per noi è consapevolezza; è la specie umana che si assume la responsabilità di ciò che ha fatto, in termini di stile di vita che ha diffuso nel mondo. Significa che dobbiamo diventare pienamente consapevoli di quella che chiamiamo mitologia culturale moderna, in cui vediamo come guardiani o verità supreme l’efficacia del razionalismo scientifico, dell’illuminismo, della supremazia tecnologica. .”
– Chase Iron Eyes, Co-Direttore del Lakota People’s Law Project

Emissioni antropogeniche di CO2 e il cambiamento climatico: lo stato dell’arte e gli scenari futuri
Meike Becker

Ricercatrice presso l’Istituto di Geofisica dell’Università di Bergen, i suoi campi di competenza sono: Biogeochimica, variabilità naturale del clima, acidificazione degli oceani e interazioni oceano-atmosfera.
Ha pubblicato numerosi articoli scientifici, tra cui il più rilevante è il contributo al Bilancio globale del carbonio nel 2019.

Lascialo sotto terra: il trattato di non proliferazione dei combustibili fossili
Harjeet Singh

Consulente strategico per il partenariato globale per il Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili. Harjeet è un esperto globale sulle questioni dell’impatto climatico, della migrazione e dell’adattamento e ha sostenuto i paesi di tutto il mondo nell’affrontare il cambiamento climatico. È anche Senior Advisor – Climate Impacts presso Climate Action Network – International (CAN-I).

La piattaforma Geonode per mappare e raccogliere dati sulle organizzazioni e le buone pratiche sulla Giustizia Climatica e sui Cambiamenti Climatici

Daniele Codato

Assegnista di ricerca presso il Centro di Eccellenza Jean Monnet e membro del comitato scientifico. Geografo umano, specializzato in analisi spaziali e multitemporali in territori complessi in cui sono presenti conflitti socio-ambientali, legati alla gestione delle risorse e allo sviluppo territoriale. Sta lavorando all’Atlante globale dell’Unburnable Carbon che confronta le politiche territoriali dell’UE e del mondo sui combustibili fossili.



Extreme Citizens Science per l’Unleakable e l’Unburnable Carbon in Amazzonia

Francesco Facchinelli

Borsista di ricerca presso il Centro di Eccellenza Jean Monnet. Geografo, con un background da Naturalista , collabora con il gruppo di ricerca “Cambiamenti climatici, territori, diversità” dell’Università di Padova. La sua ricerca si concentra sullo studio degli impatti della produzione di petrolio nell’Amazzonia ecuadoriana, combinando dati satellitari e processi di mappatura partecipata sul campo.



Movimenti verso la COP26. Cambiamento del sistema, non del clima. Sradicare il sistema: come lo facciamo?

John Sinha

È stato membro del gruppo di ufficiali della Coalition nel 2004-2005, quando il gruppo è stato istituito. Tra le sue attività principali, ha partecipato all’organizzazione delle prime manifestazioni internazionali sul clima in occasione della COP del 2005. Inoltre, è stato responsabile della manutenzione del sito web globale della Coalition e ha creato il Climate Justice Action nel 2008. Inoltre, ha fatto parte del gruppo organizzativo che ha realizzato il primo UK Climate Camp a Drax nel 2006 e ha svolto il ruolo di organizzatore durante la COP15 a Copenaghen nel 2009. Più di recente, ha partecipato a Code Rood, all’iniziativa By 2020 We Rise Up, a Time To Cycle e a Endegelande nell’ambito della sua mobilitazione internazionale e ha contribuito all’opuscolo One Million Climate Jobs.

L’azione legale per il clima e di giustizia sociale in Italia: Giudizio Universale e altre processi climatici lanciati in Italia.

Luca Saltalamacchia

Luca Saltalamacchia è iscritto all’albo degli avvocati italiani da quasi 20 anni. Da sempre, frequenta associazioni pacifiste e ambientaliste tra cui Friends of Earth. Ha, inoltre, seguito alcuni casi di violazione di diritti umani perpetrate da multinazionali italiane ai danni di popolazioni locali per effetto di progetti che hanno un forte impatto ambientale, come ad esempio la costruzione di dighe e centrali idroelettriche in America Latina ad opera dell’ENEL oppure gli impatti legati all’estrazione di combustibili fossili nel delta del Niger ad opera di ENI. Dal 2018 si occupa delle tematiche legate al cambiamento climatico ed ha lanciato la campagna “Giudizio Universale”.


100 aziende del settore fossile sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di gas serra. Se vogliamo provare ad affrontare l’emergenza climatica, non possiamo più permettere alle aziende legate al settore del fossile di emettere ciò che vogliono impunemente.
– Luca Saltalamacchia

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