Pubblicata la terza parte del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC: “Mitigazione del cambiamento climatico”.
Ieri, è stata pubblicata la terza parte del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC. In questa sezione l’IPCC affronta le azioni e le misure per ridurre le emissioni dei gasclimalteranti, dopo aver pubblicato la prima sezione ad Agosto che si è concentrata sugli aspetti fisici del cambiamento climatico ed ha enfatizzato l’ inequivocabile collegamento tra i cambiamenti climatici e le attività umane, e la seconda parte pubblica a fine Febbraio, invece, che ha presentato gli impatti catastrofici dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi e sulla società.
Nel decennio 2010-2019, le emissioni di gas climalteranti hanno raggiunto il massimo storico di 59 Gt di CO2 equivalente nel 2019 (raggiunto di nuovo e superato nel 2021, dopo un calo temporaneo per i blocchi pandemici, secondo quanto riportato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia).
I tre aspetti principali di questa terza parte sono:
1) Gli unici scenari realistici per mantenere il riscaldamento globale 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali nel lungo termine sono attraverso un’effettiva eliminazione graduale dell’uso del carbone. In questo momento, la comunità scientifica ha dichiarato che il superamento di 1,5°C è ormai inevitabile, ma le temperature potrebbero essere riportate a 1,5°C entro la fine di questo secolo, se riduciamo le emissioni di carbonio e trasformiamo l’attuale economia globale in una a basso consumo di combustibili fossili.
2) Un altro aspetto importante che è stato evidenziato è l’uso di tecnologie per contrastare le emissioni come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) o la cattura diretta dell’aria (air capture). Queste tecnologie sono necessarie per essere sicuri che qualsiasi superamento della temperatura sia temporaneo ma è chiaro che non possono sostituire la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Inoltre, è essenziale e prioritario preservare, gestire e migliorare i pozzi naturali di carbonio, come le foreste e le zone paludose esistenti nel mondo. Inoltre, è essenziale focalizzarsi sul ripristino degli ecosistemi per migliorare le loro funzioni naturali.
3) Gli stili di vita delle persone devono cambiare, in particolare, è importante sottolineare che una piccola minoranza, pari al 10% della popolazione mondiale, sta producendo tra il 34% e il 45% di tutte le emissioni di carbonio a livello globale. Questo aspetto è importante nell’ambito della giustizia climatica, infatti il consumo pro capite è un indicatore di come le decisioni di pochi possano influenzare e impattare i molti.
Qui sotto, potete ascoltare le parole del segretario generale dell’ONU António Guterres durante la presentazione del nuovo rapporto